Il termine “Pittula” o “pittola” deriva quasi certamente dal diminutivo di pitta, focaccia. Oltre al significato più conosciuto, ne ha anche un altro meno noto. Infatti, il termine Pittula deriverebbe dal gesto con il quale le si creavano, impastando la pasta tra il pollice e l’indice, chiudendo a pugno la mano sinistra. L’impasto composto da farina, lievito di birra e acqua tiepida, fuoriusciva dalla mano come il lembo di una camicia dai calzoncini (lu piccinnu cu lla péttula n culu). Secondo la tradizione, andrebbero servite il 7 dicembre, alla vigilia dell’Immacolata, ma ormai si realizzano in molte altre occasioni e sono sempre presenti nei ristoranti salentini. Tantissime sono le varianti con cui si preparano: alla pizzaiola, con il baccalà, al peperoncino, con le rape. Un piatto semplice, allo stesso tempo di notevole difficoltà, ma che sicuramente riesce a soddisfare i palati di tutti.