Il termine Carnevale deriva dall’espressione latina «carnem levare» — «privarsi della carne» –, con riferimento al banchetto conclusivo che tradizionalmente avveniva l’ultimo giorno prima di entrare nel periodo Quaresimale. La data è collegata a quella della Pasqua: alla fine dei festeggiamenti, infatti, arriva il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima, periodo caratterizzato, al contrario del Carnevale, da una maggiore sobrietà e spiritualità.
Il Carnevale si festeggia in tutta l’Italia con la presenza di alcuni dei Carnevali più famosi e importanti al mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Ogni regione si contraddistingue per le proprie maschere e le proprie tradizioni: da Arlecchino a Pulcinella. Tanti i dolci tipici del periodo, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. I simboli del Carnevale sono sicuramente le stelle filanti e i coriandoli di carta, nati nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago, in provincia di Milano. L’ingegnere utilizzò per realizzarli le carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. L’invenzione fu contesa con Ettore Fenderlche, altro ingegnere di Trieste che nel 1876 ritagliò alcuni triangolini di carta.