L’inizio della scuola nel mese di settembre è stato stabilito nel 1976. Prima di quella data, 43 anni fa, gli studenti erano soliti tornare in classe il primo ottobre.
La data esatta di inizio della scuola è poi diventata variabile a seconda delle regioni o dei vari istituti. Spesso si è tentato di riportare la data al primo ottobre senza successo ma il caldo che ha caratterizzato questo mese di settembre in Puglia e nel Salento fa ben credere che l’inizio della scuola sarebbe potuto essere spostato al 1° ottobre per consentire agli studenti di rientrare col fresco e dando una boccata d’ossigeno anche al comparto turistico, destagionalizzando.
Carlo Castellana, vice coordinatore della Gilda, il sindacato che rappresenta 10mila dei 60mila docenti pugliesi, spiega in proposito alla Gazzetta del Mezzogiorno che: «Tecnicamente sarebbe una soluzione che risolverebbe tanti problemi legati alla scuola. Un esempio? Non tutti gli istituti a settembre hanno i supplenti per coprire l’attività didattica. Così, si parte e poi si adotta l’orario ridotto. Stesso discorso per le mense. Quasi nessuno è pronto a settembre. E poi le nostre scuole non hanno l’aria condizionata, le aule si trasformano in veri e propri forni. Infine, una considerazione sul turismo: molti stabilimenti balneari e tutto l’indotto potrebbero usufruire di almeno due settimane in più e le famiglie avrebbero prezzi molto interessanti legati alla destagionalizzazione del fenomeno. Perché allora non provare? Potremmo diventare una regione apripista».
Roberto Romito in Puglia rappresenta l’Associazione nazionale presidi e afferma: «Il problema non è l’inizio dell’anno scolastico, ma la fine che è uguale per tutti a livello nazionale. Detto questo per far quadrare i conti, è giusto lasciare un’ampia flessibilità al sistema. Non dimentichiamo però che le lunghe assenze da scuola abbassano potenzialmente la tensione e l’impegno di tutti. Già al Nord anticipano rispetto al Sud. Un eventuale cambiamento va studiato nei dettagli per valutare i pro e i contro di una decisione importante».
L’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, spiega la strategia: «Se punti a destagionalizzare, il mare da solo non basta più. Devi offrire programmi fuori dal periodo estivo. Noi puntiamo non solo sulla incentivazione delle strutture, ma soprattutto sui contenuti e sulle attività: senza programmi di fruizioni, non arrivano i nostri incentivi. Abbiamo torri, castelli, teatri. Ma se sono chiusi, servono a poco. Via libera allora alle attività culturali, dalle biblioteche aperte ai festival del cinema, della musica. Oggi il turista chiede servizi di qualità, questa è la nuova sfida. E noi dobbiamo investire sulla formazione».
Sembrerebbe dunque una scelta strategica non di poco conto quella di tornare a scuola il primo ottobre evitando l’eccessiva afa ai ragazzi e al personale scolastico e favorendo il prolungamento del turismo.