Approda in Parlamento la questione degli Intercity veloci che dal 28 marzo collegheranno Bari con Napoli, con esclusione di Lecce, su iniziativa dei parlamentari di Cambiamo, onorevoli Gagliardi, Pedrazzini, Benigni, Silli e Sorte.
“Lo stato della crisi economica, acuità ulteriormente dall’emergenza Coronavirus, non ha bisogno di palliativi e bonus una tantum – ha dichiarato la Coordinatrice Regionale di Cambiamo Federica De Benedetto – ora come non mai, il nostro Governo deve investire strutturalmente e non lanciarsi in nuovi slogan. L’alta velocità è una priorità assoluta per il Salento che paga ogni giorno in termini economici l’essere tagliato fuori dagli investimenti fondamentali per la crescita del territorio”.
“Continua il comportamento discriminatorio del Governo verso il Salento – ha affermato il Coordinatore Cittadini di Cambiamo Wojtek Pankiewicz – Se si parla di Trasporti e Infrastrutture, non si parla di Lecce, il Salento è sempre escluso, come se l’Italia finisse a Bari. Dal 28 marzo prossimo si potrà andare con un treno diretto Intercity da Bari a Napoli e viceversa in 3 ore e mezza. Ci saranno due coppie di collegamenti al giorno per sfidare gli autobus. Abbiamo appreso pure dagli organi di stampa che questo risultato è frutto del pressing che il sindaco di Bari Antonio Decaro ha fatto sul ministro dei Trasporti Paola De Micheli. Abbiamo immediatamente discusso la questione in una seduta urgente del Coordinamento Cittadino scrivendo al Sindaco Salvemini ed esortandolo ad attivarsi al pari del suo collega barese, ma, non avendo ricevuto ad oggi nessuna risposta, abbiamo interessato i nostri parlamentari.
Ringrazio perciò sentitamente – ha concluso Pankiewicz – i parlamentari di Cambiamo : onorevoli Gagliardi, Pedrazzini, Benigni,, Silli e Sorte, i quali si sono prontamente attivati presentando un’interrogazione a risposta scritta per sapere se il Ministro dei Trasporti non ritenga di porre in essere tutte iniziative di competenza affinchè Trenitalia preveda che i due Intercity per e da Napoli abbiano come stazione di partenza e di arrivo Lecce. Questa ennesima discriminazione che continua a condannarci all’emarginazione geografica è inaccettabile, l’Italia non finisce a Bari, anche noi leccesi e salentini paghiamo le tasse, non siamo cittadini di serie B. Questi treni per Napoli devono partire da Lecce, tanto più che a Foggia ritengono di gran lunga più conveniente il percorso per Napoli su gomma. Cambiamo continuerà a lottare per difendere i diritti dei cittadini leccesi e salentini”.
TESTO DELL’INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA :
- c’è un’Italia tagliata completamente fuori dall’alta velocità. C’è un’Italia spesso priva persino della rete tradizionale a doppio binario, come ampi tratti della Puglia, Sicilia, Basilicata, Calabria, Abruzzo e Molise;
- sono ben noti l’isolamento e l’arretratezza in fatto di trasporti e infrastrutture della Puglia, in maniera particolare la zona del Salento, che in questo campo, nel tempo, è stato spesso penalizzato dal Governo;
- il piano industriale 2019-2023 di Ferrovie dello Stato prevede 16 miliardi di investimenti al sud. Rispetto ai 42 miliardi di investimenti totali in infrastrutture si tratta di una percentuale (38%). Sarebbe un chiaro segnale nella direzione di una rinata attenzione nei confronti del Mezzogiorno, attraverso la realizzazione di infrastrutture. Ma è necessario sbloccare i cantieri, nominare i relativi commissari delle tratte già finanziate;
- sulla rete ferroviaria la maggiore opera in corso è la Bari-Napoli. Il potenziamento e la velocizzazione dell’itinerario Napoli – Benevento – Foggia – Bari – Lecce, dovrebbe consentire di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del Paese con il core corridor che ci collega con l’Europa;
- il miglioramento delle connessioni della Regione Puglia e delle Province più interne della regione Campania al sistema di trasporto nazionale ed in particolare alla linea alta velocità Milano – Roma – Napoli sarebbe il primo passo di un ampio processo di integrazione e di sostegno allo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno, connettendo due aree, quella campana e quella pugliese, che da sole rappresentano oltre il 40% della produzione meridionale;
- la riqualificazione e lo sviluppo dell’itinerario Roma-Napoli-Bari prevedono interventi di raddoppio delle tratte ferroviarie oggi a singolo binario e varianti rispetto agli attuali tracciati perseguendo, con visione di sistema, la scelta delle soluzioni progettuali in grado di assicurare la velocizzazione dei collegamenti, l’aumento dell’offerta di trasporto ferroviario ed il miglioramento dell’accessibilità al servizio;
- il costo dell’infrastruttura a carico dello Stato è di circa 6,2 miliardi di euro, con data di ultimazione prevista tra sette anni: 2026. A lavori ultimati il viaggio tra Napoli e Bari potrà essere coperto in 2 ore, contro le circa 4 di oggi, e quello fra Roma e Bari in tre ore;
- su alcuni organi di stampa, il 22 febbraio scorso, è stata data notizia cha Trenitalia ha definito la programmazione che prevede, a partire dal 28 marzo prossimo, due coppie di treni al giorno, classificati come Intercity, per collegare direttamente Bari e Napoli in tre ore e mezza;
- la prima coppia partirà da Bari alle 6,50 con arrivo a Napoli alle 10,20 e ripartirà alle 19,05 per tornare nel capoluogo pugliese alle 22,40; la seconda coppia partirà da Napoli alle 7,06 con arrivo a Bari alle 10,41 e ripartirà alle 18,30 arrivando a Napoli alle 22,05;
- ciò ancora una volta penalizza studenti universitari, lavoratori, operatori turistici e cittadini salentini;
° se il Ministro interrogato non ritenga di porre in essere tutte iniziative di competenza affinchè Trenitalia preveda che i due Intercity per e da Napoli abbiano come stazione di partenza e di arrivo Lecce.