Anche se il Natale 2020 non è proprio come tutti gli altri, ci vengono in soccorso le tradizioni, come quelle culinarie, che occupano la mente e aiutano a sentire l’atmosfera natalizia.
Una tipica ricetta salentina in questo periodo sono i Porceddhuzzi, una specie di gnocchetti dolci ricoperti di miele che sembrano quasi dei “piccoli porcellini”, come dice il nome stesso.
La loro origine è antichissima, riconducibile ai tempi del Medioevo.
A Lecce si realizzano utilizzando farina, lievito di birra, vino bianco, acqua e sale, a Gallipoli e dintorni non si utilizza il lievito. Per impastare non si usano uova, bensì succo di arancia, mandarino, limone, cannella, chiodi di garofano e liquore di anice. Sono conditi con miele, anesini e cannella.
Ecco la ricetta, ma ci sono tante varianti a seconda del luogo:
Porre la farina a fontana su un tagliere, versare al centro l’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e il vino bianco secco leggermente riscaldato. Impastare e lavorare a lungo con le mani fino a formare una palla: avvolgere in un panno e far riposare per circa due ore. Dopo ricavare dei cordoni di pasta del diametro di un centimetro da cui si ritagliare dei pezzi lunghi non più di due centimetri. Ogni pezzo di pasta viene appoggiato sul retro di una grattugia (anticamente veniva poggiato su un pettine da telaio) per imprimere una zigrinatura decorativa. I bocconcini vengono poi immersi in abbondante olio caldo precedentemente aromatizzato con le bucce di agrumi, e tirati fuori quando sono dorati e croccanti. Poi si ripongono su carta assorbente prima di immergerli nel miele scaldato a bagno-maria; si ritirano e si dispongono in terrine dove si effettua la guarnizione con granellini di zucchero colorato, pinoli, mandorle spellate e cannella in polvere.