Home Attualità Salvemini: “Entrare in zona gialla non significa potersi lasciar andare”

Salvemini: “Entrare in zona gialla non significa potersi lasciar andare”

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, su facebook in merito alla zona gialla: “Potremo consentirci maggiore libertà di movimento, maggiore socialità, ma sempre prestando la massima attenzione al rispetto del distanziamento, all’utilizzo delle mascherine, al lavaggio frequente delle mani. Bar e ristoranti saranno aperti al pubblico fino alle 18, poi asporto fino alle 22: una bella notizia per le tanti attività costrette per lunghe settimane a lavorare a singhiozzo o a rimanere del tutto chiusi (buon lavoro a tutti voi e forza!). Riaprono i musei, le mostre, i luoghi di cultura. Ci si potrà muovere tra comuni per andare a trovare parenti o amici una sola volta al giorno tra le 5 e le 22. Dopo, resta l’obbligo di restare nelle proprie case. Ricordo a tutti che il rischio di contagio resta alto e che entrare in zona gialla non significa potersi lasciar andare: il contagio non si ferma. È di oggi la notizia di una nuova chiusura precauzionale della scuola dell’infanzia Banda Bassotti, a seguito della positività di una docente. Naturalmente sono state attivate le consuete misure precauzionali tese ad accertare la presenza eventuale di nuovi casi. Occorre restare in guardia. Siamo ancora in mezzo al guado, anche se cominciamo a intravedere l’altra sponda.

Oggi si è tenuto in Prefettura il primo incontro sull’organizzazione del Piano straordinario di vaccinazione anti Covid-19 in città. Abbiamo disegnato la rete di distribuzione dei vaccini nella nostra città, che ora dovrà essere validata e approvata dal Dipartimento di Prevenzione. Una “macchina” pronta a partire appena vi saranno dosi a sufficienza – entro la fine del mese di febbraio in ogni caso – secondo l’ordine di priorità stabilito, che vede in corso la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari del settore pubblico (seconda dose), e degli operatori della sanità privata e addetti socioassistenziali (pronti a ricevere la prima dose). Dopo gli operatori sanitari sarà la popolazione over 80 ad essere vaccinata. Lo faremo in 5/6 punti vaccinali in città. Tre punti stabili, Ospedale Vito Fazzi, Piazzetta Bottazzi e Asl Via Miglietta, nella sede dell’attuale consultorio (che serviranno anche a vaccinare gli anziani di altri comuni);.Due punti esterni alle strutture sanitarie, tra quelli proposti dal Comune e che sceglieremo con assistenza del Distretto Sanitario; e poi forse il Teatro Koreja che ha dato la propria disponibilità (grazie!). Sarà un’impresa non da poco: nella nostra provincia gli over 80 sono circa 68mila, di cui 15mila in assistenza domiciliare (che saranno vaccinati in casa), in città sono 9000, di cui 2700 in assistenza domiciliare. Per la campagna saranno reclutati tra 500 e i 600 infermieri, in grado di vaccinare 15 utenti all’ora. Saranno allestiti almeno 4 ambulatori per punto vaccinale, con accoglienza, area vaccinale e uscita. Il Comune di Lecce, oltre a fornire supporto con i propri centri sociali, sicurezza con la Polizia Locale al Protezione Civile, si occuperà di informare e comunicare, via via che tutte le tessere del mosaico andranno a comporsi, tutte le indicazioni utili ad agevolare questa impresa. Dopo aver garantito il vaccino ai nostri anziani, potremo procedere con le altre categorie a rischio.Andiamo avanti, uniti”.