“Con questo nuovo intervento in campo ambientale l’Ente dimostra sempre più la capacità di conoscere nel dettaglio la qualità del territorio: mettiamo in campo un grande progetto per individuare chi si rende responsabile di inquinamento e far sì che le parole difesa e tutela acquistino concretezza”.
Così il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva pone l’attenzione sull’attuazione di un principio di matrice comunitaria mediante il progetto operativo “Chi inquina paga”, che mira ad individuare e verificare le responsabilità relative alla contaminazione dei luoghi.
La Provincia di Lecce ha infatti proposto alla Regione Puglia (che aveva messo a disposizione delle Province pugliesi delle risorse economiche da impiegare in questo tipo di attività di indagine per identificare il responsabile dell’evento inquinante) cinque siti di intervento, che sono stati tutti ammessi a finanziamento per complessivi 500mila euro.
Il Servizio Tutela e valorizzazione ambientale della Provincia di Lecce ha selezionato i siti che presentano problematiche rispetto all’inquinamento delle matrici ambientali (aria, terra e acqua). Ha poi inoltrato alla Regione cinque schede di richiesta di finanziamento.
In particolare, si tratta dei seguenti siti:
– Lecce, cantiere del metanodotto interconnessione TAP;
– Melendugno, pozzi di monitoraggio realizzati nell’ambito della costruzione del metanodotto di interconnessione Italia – Albania;
– Tricase, superamento in diversi campioni di suolo per il parametro berillio;
– Ugento, superamento in diversi campioni di acque prelevati da 13 pozzi per i metalli pesanti ferro, nichel, cromo nonché per il boro, i solfati, dicloetilene e IPA;
– Casarano, superamento in diversi campioni di acque prelevati da 15 pozzi per i cloruri, coliformi, steptococchi, nitrati, ferro, nichel, cromo, zinco, arsenico, solfati e IPA.
Per ciascun intervento l’importo richiesto e finanziato è di 100mila euro. Il dirigente dei Servizio Tutela e valorizzazione ambientale Antonio Arnò, al quale il presidente Minerva ha demandato tutte le attività connesse all’attuazione dell’intervento, ha già siglato la determinazione che approva il quadro economico di progetto operativo. Con lo stesso provvedimento si dà avvio già alla fase di verifica preliminare, che si svolgerà in collaborazione con la Polizia provinciale, in modo da provvedere alla esatta localizzazione dei siti oggetto di intervento, alla loro estensione e alla verifica dell’attuale stato dei luoghi.
I cinque interventi oggetto di finanziamento, da un punto di vista tecnico, dovranno essere gestiti singolarmente, poiché differiscono sia per la localizzazione, sia per la tipologia di superamenti riscontrati. Per cui, i tecnici incaricati dell’attività di indagine saranno individuati singolarmente per ciascun sito, previo avviso pubblico, al fine di garantire la massima partecipazione di tutti i soggetti con specifiche competenze professionali in materia.
Al termine dell’attività di indagine svolta dai tecnici secondo le modalità dettate dall’Ufficio Ambiente, per ciascun sito, previa individuazione del responsabile, dovrà predisporsi apposita ordinanza (ai sensi dell’art. 244 del Testo Unico per l’Ambiente), a cui seguiranno gli adempimenti previsti per legge.
Dichiara il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Fabio Tarantino: “Con questo progetto puntiamo ad analizzare, valutare e rigenerare i siti individuati e ben distribuiti in tutta la provincia. “Chi inquina paga” è la sintesi di una linea di indirizzo che la Provincia, insieme ai suoi organi di controllo, sta perseguendo per ridare slancio alla propria azione deterrente sul territorio provinciale”.