Continua il tour di presentazioni del libro di Assuntina Marzotta, “Quel che resta di te” Il Raggio Verde edizioni, che segna l’esordio nella narrativa per la pluripremiata poetessa salentina che sarà ospite della Biblioteca Bernardini di Lecce (ex Convitto Palmieri) il 3 aprile ore 19. Il romanzo breve è incentrato sulla storia intensa e commovente del rapporto di Tita con la piccola Sissi, una yorkshire come si intuisce nella bella copertina a firma di Mariagrazia Egle Calamia.
L’incontro vedrà dialogare con l’autrice l’avv. Lilia Lucia Petrachi Vice Presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce e il giornalista ed editore Raffaele Polo. La serata sarà impreziosita dalle letture a cura di Gabriele Bernardi.
Una storia di amore e di devozione, il racconto di come un cucciolo può irrompere nella nostra vita e cambiarla. Anche al punto di aiutarci a cambiare a nostra volta, infondendoci il coraggio di scelte importanti. «L’amore per un cane dona grande forza all’uomo», scriveva Seneca, mentre Schopenauer arriva al punto di affermare che «Chi non ha avuto un cane, non sa cosa significhi essere amato». Poi Freud decifra quello che gli studi di zooantropologia e dell’etologia hanno evidenziato e cioè che «il sentimento per i cani è quello stesso che nutriamo per i bambini».
«Ed è stato soltanto vivendo questo rapporto di attaccamento e di dipendenza l’una dall’altra, che Tita si è resa conto nel tempo come questo legame profondo potesse essere un’ancora di salvezza. – si legge nella nota dell’autrice che continua – Il prendersi cura di Sissi ha portato Tita a staccarsi, per un momento, dalla sua sofferenza quotidiana, conducendola ad acquisire maggiore consapevolezza del suo stato depressivo ed allenandola a prendersi cura delle parti più bisognose e sofferenti di sé stessa.».
Non sono più un mistero i benefici della petherapy per curare le malattie del corpo e dello spirito. «Ma nella storia del legame tra Tita e Sissi – scrive la giornalista Antonietta Fulvio – c’è anche dell’altro. Con delicatezza, quasi in punta di piedi, si legge tra le pagine della storia forse l’origine dell’alienazione di Tita, una donna sola –i suoi figli adulti sono lontani – sopraffatta dalla violenza dell’orco che le vive accanto perché spesso, ahimè troppo spesso – chi ci fa del male è proprio colui che aveva promesso di amarci, di proteggerci. E invece si finisce, senza nemmeno capire come, in una spirale di violenza che quasi sempre da verbale diventa psicologica e talvolta, purtroppo, anche fisica e serve solo un grande coraggio per uscire fuori da un amore malato. “Quel che resta di te” è una storia che commuove e fa riflettere sugli effetti della violenza e sul rapporto di complicità e di pura devozione che lo sguardo del cane restituisce al proprio padrone, diventandone l’ombra silenziosa e infondendogli la forza necessaria per cambiare le cose. Perché come asseriva Totò i cani sono per metà angeli e per metà bambini e amano, a differenza degli uomini, in maniera incondizionata. E per sempre.»
Assuntina Marzotta, nasce a Nociglia (Lecce) il 12 marzo 1959. Ha frequentato la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova, città dove ha vissuto fino al 2005. Docente di Scuola Primaria, si dedica da diversi anni alla scrittura vincendo numerosi premi letterari a carattere nazionale e internazionale ed ottenendo numerose menzioni d’onore e menzioni di merito. Per i tipi della casa editrice Il Raggio Verde ha pubblicato “Il pianto dell’elicriso”, che racchiude anche una breve sezione dedicata, in particolare, a suo figlio Riccardo, allora Tenente in servizio nella Brigata Sassari, durante la missione in Afghanistan tra il 2011/2012, e “Viaggio nell’anima”. Le sue poesie sono state premiate in numerosi concorsi nazionali e internazio- nali. “Quel che resta di te” segna il suo esordio nella narrativa.