“Proteggimi da ciò che voglio” è il loro ultimo album uscito a quasi un ventennio di distanza da dal precedente “Infinite possibilità”, risalente al 2005, al quale aveva fatto seguito il live Io non credevo che questa sera, uscito quasi come un commiato nel 2008.
Per i fan della storica band, La Crus, questa è già stata una notizia notevole, in aggiunta l’album si è rivelato essere una perla rara nel panorama musicale italiano: un ritorno fiero, di chi ha da dire più di qualcosa. Per i fan salentini, poi, c’è una novità ulteriore: la band si esibirà il 7 agosto a Corigliano d’Otranto, al Castello Volante, con una formazione inedita e i nuovi brani in scaletta, preceduti dalla performance dei Ninotchka.
Qui info per i biglietti: https://dice.fm/event/wny9p-la-crus-sei-festival-2024-7th-aug-castello-volante-corigliano-dotranto-tickets?lng=it
Si tratta del sesto album di inediti della storica band milanese, formata da Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Malfatti e Alessandro Cremonesi.
Le nuove canzoni in scaletta sono otto, quattro su ogni lato del vinile già preordinabile, una delle quali con la partecipazione di Slavoj Žižek e Vasco Brondi (che rivedremo il 14 agosto in compagnia dei Marlene Kuntz a Melpignano). La co-produzione artistica è di Matteo Cantaluppi. L’artwork del disco sembra riallacciarsi a quello dell’omonimo esordio del 1995, con tinte forti, decise.
I temi racchiusi nelle nuove canzoni sono quelli del tempo, del lavoro, dell’angoscia e dello smarrimento sempre più diffusi nella nostra società, di una libertà illusoria che ci spinge a desiderare cose da cui invece dovremmo proteggerci, cose di cui non abbiamo bisogno, con uno sguardo critico da un lato poetico, dall’altro inevitabilmente politico:
Difendimi da ciò che faccio
Proteggimi da ciò che voglio
Aiutami se ne ho bisogno
Ti prego, salvami da tutto quel che sogno
“Non si esce vivi dagli anni ’80”, cantavano gli Afterhours, che con i La Crus hanno tanto in comune, almeno nel passato – e qualcuno come me ricorda ancora Manuel Agnelli e Mauro Ermanno Giovanardi cantare con Patty Pravo una versione di Pensiero Stupendo alquanto alternativa – e noi potremmo ora ben dire che non vogliamo uscire neppure dagli anni ’90, decennio che sta tornando alla ribalta oggi con reunion, anniversari, e così via, di band gloriose. Quella dei La Crus non ha le sembianze, però, di una reunion concordata, commerciale, ma di un album vero uscito coi suoi tempi, le sue dinamiche, lasciando spazio ai musicisti di svolgere in parallelo tutte le loro avventure artistiche, per poi arrivare ad un punto in cui è bello riunirsi – ma non si erano mai lasciati – per raccontare come la vedono loro. E la vedono “bene”, se possiamo dirlo. La voce di Giovanardi è quella di un tempo, non sembra essere passata tutta questa acqua sotto i ponti, e la musica è sempre di quella che si lascia ascoltare e riascoltare, cantare, ma soprattutto che ti fa fermare un attimo a dire: hanno proprio ragione (penso a “Mangia dormi lavora ripeti”).
Marcella Barone